Storie del territorio | 01 febbraio 2014, 17:00

Salute e Benessere: come contrastare i tumori al fegato

In passato i tumori del fegato e delle vie biliari erano malattie raramente curabili in modo radicale e avevano una prognosi non soddisfacente. Tali neoplasie sono in costante aumento, in Italia il Veneto presenta un’ incidenza elevata, circa il doppio rispetto alla media nazionale.

La diagnosi precoce ottenuta con il monitoraggio dei pazienti con malattie croniche del fegato, le nuove tecniche chirurgiche la laparoscopia, le terapie mini-invasive, la termoablazione con radiofrequenza o con microonde, hanno permesso un significativo miglioramento dei risultati e molti più pazienti affetti da queste neoplasie hanno la possibilità di guarire definitivamente.

Il fegato è l’organo che può essere interessato da tumori che nascono primitivamente dal fegato o giungono al fegato da altre neoplasie. Un tempo, questi pazienti avevano poche possibilità di cura e i risultati non erano soddisfacenti, oggi grazie all’integrazione della moderna chirurgia con la chemioterapia, si possono curare con buoni risultati a lungo termine.

Nel reparto di chirurgia generale A dell’Ospedale di Borgo Roma, diretto dal prof. Alfredo Guglielmi, ogni caso viene inizialmente studiato nell’ambito del Gruppo Interdisciplinare per la diagnosi e cura dei tumori del fegato e delle vie biliari (GITEB) composto da chirurghi, radiologi, gastroenterologi, patologi e oncologi e coordinato dal prof. Calogero Iacono. Questa modalità operativa consente di offrire la migliore cura possibile, frutto di una integrazione e discussione di diversi specialisti. Le tecniche chirurgiche impiegate nel trattamento dei tumori del fegato e delle vie biliari sono complesse, richiedono infatti personale altamente specializzato e tecnologie avanzate.

Questi aspetti, uniti a un’attenta gestione del paziente prima e dopo l’intervento, hanno consentito al Centro di Chirurgia epato-biliare di ridurre le complicanze e la mortalità postoperatoria che oggi si avvicina allo 0%, in linea con quelle dei più importanti centri internazionali. Le nuove prospettive di cura di questi tumori – conclude il prof. Guglielmi - possono nascere solo dalla ricerca e dalla conoscenza del comportamento di queste malattie.

In questo ambito uno dei campi più promettenti è rappresentato dagli studi genetici. Recentemente in collaborazione con la sezione di Biologia Molecolare dell’Anatomia Patologica diretta dal prof. Aldo Scarpa, con il Reparto di Oncologia medica diretta dal prof. Giampaolo Tortora e con l’Università Americana John Hopkins di Baltimora, abbiamo portato a termine uno studio sulle alterazioni genetiche dei tumori delle vie biliari. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Genetics.

L’identificazione delle alterazioni genetiche e lo sviluppo di nuove terapie mirate potranno aprire nuove prospettive di cura sempre più personalizzate ed efficaci.

Giovanna Pirana