Storie del territorio | 09 febbraio 2018, 15:48

Siamo così, di terra e radici

Siamo così, di terra e radici

Pantheon compie dieci anni. Il direttore (e fondatore) del giornale Matteo Scolari ha voluto raccontare cosi, sul numero di febbraio, la nascita del giornale.

Di terra e radici. Quelle dell’infanzia e della giovinezza. Quelle in cui far crescere i sogni. I più puri e sinceri. Quelle del prezioso motto disneyano “Se puoi sognarlo, puoi farlo”, della voglia di creare un giornale, di dar voce a un territorio - la Valpantena - per certi aspetti in difficoltà, non solo economica.

Del desiderio personale di imparare una professione, quella giornalistica, sul campo, assieme a dei giovani, a dei coetanei, ragazzi come me. Di inaugurare una redazione, come i grandi di questo mestiere hanno fatto nei loro anni migliori, per dare un contributo, lasciare un segno, un messaggio nuovo in una società sempre più complessa.

Nasce così Pantheon, da questi pensieri. Il giorno di San Valentino di dieci anni fa. Dalla penna di un notaio che firma l’atto di costituzione della società editrice, e poi dritti a maggio di quello stesso anno, il 2008, per il primo numero del giornale, distribuito con orgoglio durante una sagra di paese, a Marzana. Un’emozione forte. Dieci anni, già: 87 numeri stampati, più di un milione di copie diffuse gratuitamente, 1350 punti di distribuzione oggi sul territorio di Verona e provincia, oltre 100 persone che hanno collaborato per la rivista, quasi 15 mila articoli scritti per il giornale e il sito internet della testata. Centinaia di persone intervistate, decine di ore di formazione per i giovani, oltre 200 eventi realizzati sul territorio per cercare di trovare modelli e soluzioni, per creare rete, fornire nuovi sguardi.

Un decennio in cui si è affacciato sul grande mondo dell’editoria anche il digitale, una rivoluzione. Un’opportunità, per noi. Queste poche righe per ripercorrere a ritroso una strada che non è stata sempre facile, ma che noi tutti (come redazione), rifaremmo. Pantheon è ciò che stringiamo tra le mani adesso, sono le voci e i volti che riconosciamo sulle pagine del giornale, sullo schermo di un telefono, sulla bacheca di un social. Pantheon siamo noi, di terra e radici. Con tanti sogni - questo sì - ancora da realizzare. Ancora da scrivere.