Storie del territorio | 24 maggio 2011, 17:00

Speciale nuovi sindaci Mauro Fiorentini (Grezzana)

Come promesso al termine delle elezioni, inizia da Grezzana la nostra carrellata ai nuovi sindaci di Valpantena e Lessinia. Mauro Fiorentini, classe 1965, sposato, tre figli e residente a Grezzana è il nuovo primo cittadino del capoluogo valpantenate. La sua lista “Grezzana e Frazioni” ha vinto la tornata elettorale con 2899 voti (45%) surclassando i primi inseguitori (Insieme Grezzana 2020-Lega Nord ndr) di oltre 260 voti, alla luce di una sconfitta, nel 2006, che lo avevano visto desistere dalla poltrona di sindaco per soli 6 voti (in quell'occasione vinse Mauro Bellamoli, sindaco uscente, ndr).

Abbiamo incontrato il nuovo primo cittadino a pochissimi giorni dal suo insediamento in Comune, quando ancora non erano state decise le cariche degli assessori, discusse e confermate al termine dell'intervista Pantheon.

Sindaco Fiorentini, quasi 2900 voti raggiunti, se lo aspettava?

È stato un bel successo, ma non una vera e propria sorpresa. Avevamo fatto un lavoro mirato a perseguire un risultato importante, quindi si è verificato per come ci eravamo aspettati.

La sua squadra ha maturato il successo grazie soprattutto alle frazioni di Lugo, Azzago e Romagnano. Come spiega questa importante imposizione?

Sapevamo che a Grezzana le cose sono molto cambiate. Molti dei residenti non sono più gli abitanti storici originari del paese ma abbiamo avuto un'immigrazione importante, e la realizzazione di nuove grandi aree urbanizzate. Di conseguenza la gente guarda forse più l'appartenenza politica che la conoscenza di quello che si vuole porsi come amministrazione locale.

La sua “storia politica”, mi passi il termine, viene da una bruciante sconfitta per soli 6 voti nel 2006. A fronte di quella bruciante esperienza, quando ha maturato l'idea di ricandidarsi?

È un'idea che abbiamo maturato circa due anni e mezzo, tre anni fa con il gruppo di amici che mi avevano supportato nella campagna elettorale precedente. Un gruppo che era rimasto integro e che ci ha permesso di capire, ragionare sulla necessità di ampliare la nostra base per poter arrivare alla vittoria. Così infatti abbiamo fatto e abbiamo conseguito il risultato.

Una domanda d'obbligo: se potesse immaginare di fare il passo più lungo della gamba crede che tra cinque anni potrà ricandidarsi?

Sull'onda della gioia sarei portato anche a fare grandi progetti per il futuro. Fra due o tre anni, quando vedrò se sarò riuscito riuscito ad organizzare la macchina organizzativa come mi sono prefissato, potremo pensare anche a questa evenienza.

A proposito di questa gioia, come ha festeggiato?

Ero nella sede organizzativa del nostro gruppo. Abbiamo ricevuto i risultati sezione per sezione non tanto dalle pubblicazioni ma dai rappresentati di lista ai seggi. Abbiamo vissuto in maniera molto intensa l'evoluzione. I primi dati che ci sono arrivati sono stati 4 seggi di Grezzana, un seggio di Lugo e del Stallavena. Quando ho visto quello che stava succedendo nelle frazioni dove sapevo di non essere in vantaggio, in cuor mio avevo già maturato la convinzione di aver vinto le elezioni, e ho avuto conferma quando sono arrivati i dati delle frazioni collinari.

Immagino che nei giorni precedenti si sarà immaginato tutti gli scenari possibili, è così?

Esatto, da quelli positivi a quelli negativi. Anche perché sono abituato a tutti e due...

Cosa si era prefigurato in caso avesse perso?

Avrei sofferto meno dell'altra volta. In cuor mio sapevo di aver fatto le cose per bene, quindi era evidente che avrei dovuto rendere onore ai vincitori. Mi sarei probabilmente preso una settimana, qualche giorno, per leccarmi le ferite e poi avrei proseguito nella mia vita di tutti i giorni.

Crede che abbia influito la serata che è stata fatta al cinema teatro Valpantena con il dibattito tra i candidati?

Secondo me è stata fondamentale. Ha dato un'idea, e comunque ha fatto conoscere a tutti i presenti le caratteristiche personale di tutti i candidati presenti, oltre al programma. Conoscere la persona è stato importante, per lo meno in ambito locale.

Al di là degli elettori e della squadra, c'è qualcuno che si sente di ringraziare in modo particolare?

Dei cari amici che mi seguono oramai da dieci anni, che credono in quello che voglio fare e gli obiettivi che voglio raggiungere e mi sostengono. Senza far nomi perché sono moltissimi e ne tralascerei qualcuno.

Un'ultima domanda prima di chiudere: come crede che cambierà la sua vita in questi prossimi cinque anni?

Cambia. Se ne perde in quella che è la qualità di vita personale e sicuramente ne subisce le conseguenze la famiglia che dovrò trascurare. Ovviamente dovrò organizzare il lavoro in maniera diversa da come l'ho organizzato fino ad adesso. Saranno cinque anni molto intensi che però non mi spaventano, so cosa mi aspetta. Sono stato cinque anni vicesindaco quindi non è un'avventura sconosciuta.

In bocca al lupo...

Grazie!

Matteo Bellamoli

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