Storie del territorio | 11 dicembre 2020, 12:13

Api, quanto siete preziose! I ragazzi dell'Ospedale Santa Giuliana creano un rifugio

Api, quanto siete preziose! I ragazzi dell'Ospedale Santa Giuliana creano un rifugio

L'Ospedale Santa Giuliana dispone di un laboratorio creativo che coinvolge i ragazzi attraverso l’elaborazione di progetti finalizzati a sviluppare trasversalmente un approccio mentale e manuale. Il laboratorio è solo uno dei molteplici spazi dell’area riabilitativa adolescenti, in cui vengono proposte attività collaborative e affrontate tematiche sensibili.

Uno dei progetti è "Beelove", dedicato alla tutela delle api: i ragazzi hanno ideato e realizzato un rifugio per questi animali, che svolgono un ruolo estremamente importante per la salvaguardia della biodiversità.

 

https://www.youtube.com/watch?v=QOMjGmOXmas&feature=youtu.be

 

La struttura ci ha spiegato le finalità del laboratorio creativo, a cura del dottor Marconi, della dottoressa Corvino e dell’equipe di riferimento.

«Costruire un rifugio per gli insetti ha una particolare valenza educativa, permette di far apprendere e comprendere in modo attivo e partecipato importanti concetti come quello della biodiversità, dell’inquinamento, del riciclo e della conoscenza del proprio ambiente. La costruzione di un rifugio per gli insetti coniuga in sé l’importanza di attività manuali e di osservazione della natura. Un’idea che si sviluppa nel tempo e che lentamente prende forma. Questo progetto è stato realizzato all’interno del laboratorio creativo per promuovere maggiore benessere e migliorare la qualità di vita dei destinatari».

«L’identificazione degli obiettivi, in misura preliminare, ci ha permesso di riflettere sul contesto e sulle relative problematiche. In base a quanto emerso e ai criteri di valore che ci si è dati, è stato possibile la stesura di un progetto valoriale. Porsi degli obiettivi è importante per stabilire i margini di tempo, per cercare di localizzare l’intervento in tempistiche raggiungibili e adeguate».

«Partendo dall’analisi dei problemi è stato possibile trovare quali aspetti positivi andare a promuovere: una maggiore conoscenza del riconoscimento delle emozioni; l’attenzione agli stati emotivi dell’altro e come potersi relazionare nella maniera maggiormente efficace; aumentare la conoscenza rispetto alla gestione delle emozioni; favorire un’elaborazione adeguata dell’esperienza».

«La metodologia adottata è stata di tipo attivo-partecipativa per i ragazzi coinvolti all’interno delle varie attività di laboratorio e di apprendimento esperienziale, per valorizzare la cooperazione, il gruppo, la relazione, la comunicazione e privilegiare la dimensione sociale e interpersonale».

«Nella fase iniziale di conoscenza, particolarmente importanti sono state le attività ice breaking. Insieme si è discusso delle principali conseguenze della perdita della biodiversità e dell’avvio del progetto andando “a caccia” di ogni tipo di materiale di riempimento: canne di bambù, steli erbacei, piccoli tronchi, cortecce, pigne e paglia. La ricerca del materiale, per allestire l’alloggio in modo diversificato, ha costituito un momento di effettiva collaborazione e ha favorito il raggiungimento di un clima di gruppo sereno ed aperto. Nelle attività di apprendimento attivo, i ragazzi hanno direttamente avuto modo di sperimentarsi nel lavoro individuale e di gruppo».

«Nella fase laboratoriale sono stati utili le attività di brainstorming per scegliere in modo libero e privo di giudizio come organizzare il lavoro e il nome da dare al rifugio. Dopo una discussione incrociata, guidata dagli operatori, i ragazzi hanno creato il logo “Bee Love”».

«La valutazione in itinere e il monitoraggio hanno accompagnato la progettazione e l’intervento per tutto il tempo. Questo criterio è stato essenziale nel seguire una metodologia di lavoro attenta agli effettivi risvolti di ciò che si svolgeva, di rilevare le criticità individuando la riorganizzazione stessa del progetto. Alla fine di ogni incontro sono state inserite attività di debriefing di gruppo. I ragazzi sono stati invitati a condividere la loro esperienza ed eventualmente a manifestare le difficoltà e le emozioni sperimentate durante gli incontri».

«Sono state effettuate riunioni per relazionare i progressi ottenuti rispetto al progetto iniziale, per rilevare i cambiamenti avvenuti nella direzione attesa e le potenziali azioni da intraprendere. Il momento di raccolta e di revisione conclusivo ha permesso di valutare i risultati effettivamente raggiunti e quelli attesi, l’impegno e la qualità del tempo investito. Gli obiettivi dell’intervento sono stati coerenti ai bisogni inizialmente rilevati. Le attività effettuate hanno inciso sul raggiungimento degli obiettivi previsti».

«A conclusione del laboratorio creativo, il rifugio delle api solitarie e degli insetti “Bee Love”, realizzato dai ragazzi, è stato presentato al Dott. Amedeo Bezzetto, Responsabile dell’Area Riabilitativa Adolescenti dell’Ospedale “Santa Giuliana”». Successivamente è stato installato ed esposto nello spazio verde della struttura ospedaliera.