Storie del territorio | 01 aprile 2020, 16:52

Dubai, la nuova America. Il nostro reportage prima dell'emergenza

Dubai, la nuova America. Il nostro reportage prima dell'emergenza

 L'Expo di Dubai è "un’opportunità chiave per una verifica dei progressi compiuti nell'implementazione dell'Agenda 2030 degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile”. Nonostante l’emergenza, il Commissario per la partecipazione italiana all’evento, Paolo Glisenti, ha spiegato in una nota che "L'Unione Europea si presenterà unita e ancora più forte a Expo 2020 Dubai sui grandi temi dello sviluppo sostenibile, dell'innovazione e della sicurezza per la salute", nella speranza che tutto sia rientrato. Ciò nonostante, se provate a chiedere a qualcuno del luogo della prossima rassegna internazionale, i più sembreranno non conoscerne la portata, quasi fossero essi stessi complici di un effetto “wow” che qui, non si esaurisce mai. Dubai (dal probabile significato "strisciare" o "lucertola" o "piccola locusta") è la capitale di uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti. In un territorio desertico arido e caldo, sorge una città futuristica, con edifici architettonici che tutto il mondo invidia. È un continuo connubio fra mondo occidentale e arabo: grattacieli che sembrano toccare il cielo e lasciano davvero senza fiato. Se siete a caccia di Guinness dei primati, Dubai è sicuramente la città che fa per voi. 

UNA VETTA DOPO L’ALTRA

Il Burji Khalifa, simbolo della città, è l’edificio più alto del mondo con i suoi 828 metri d’altezza. Costruito da più di 7500 operai, soprattutto di nazionalità indiana, immigrati nella città dei sogni per un futuro migliore, vanta oltre ad un panorama mozzafiato, gli ascensori più veloci del mondo e accoglie visitatori da ogni parte della terra. All’interno del lago artificiale del Burji Khalifa, si trovano le Dubai Fountains, le fontane danzanti. Sono lunghe ben 275 metri, ed occupano uno spazio di 12 ettari. Le fontane, che si muovono a ritmo di musica, simulando con i loro spruzzi d’acqua una vera e propria danza, sono illuminate da colorate proiezioni luminose grazie ad una miriade di fari installati in tutta l’area. Si tratta di un’opera architettonica realizzata dagli stessi creatori della celebre fontana del casinò Bellagio di Las Vegas. La loro posizione è strategica: si trovano davanti al Dubai Mall. La visione dello spettacolo è completamente gratuita per tutti i visitatori del centro commerciale più grande del mondo. Il Dubai Mallè immenso: si possono trovare ristoranti di ogni genere e gusto. È un vero paradiso per gli amanti dello shopping che troveranno tutti i brand che desiderano. All’interno sono disponibili attrattive incredibili che potrebbero risultare un tantino esagerate ma, d’altra parte, questo è lo stile che connota tutta la città nuova: una città che vuole sorprendere ogni giorno di più. L’acquario del Mall incanterà bambini e genitori e la famosissima Ski Dubai vi lascerà increduli. Le dimensioni della pista parlano da sole: 85 metri d'altezza, 80 metri di larghezza e una lunghezza totale di 400 metri e cinque percorsi con differenti livelli di difficoltà. Lo skyline di Dubai fa poi intravedere altri “primati”: la cosiddetta “Vela”, il Burji Al Arab ossia l’hotel più alto del mondo, composto da sole suite e l’isola The Palm Jumeirah, l’isola artificiale che punta al titolo di “ottava meraviglia del mondo”. Si tratta di uno dei progetti più grandi e ambiziosi del pianeta, visibile anche dallo spazio. Dubai è anche mare e, abitualmente, ogni cittadino della zona il venerdì (la nostra domenica) trascorre con la famiglia la giornata in spiaggia. Rispettando la tradizione musulmana, le donne fanno il bagno vestite.


LA TRADIZIONE ACCANTO ALLE FERRARI

Accanto al lusso più sfrenato, alle Ferrari che sfrecciano sulla nuova autostrada, però non viene dimenticata la tradizione. La cultura di Dubai affonda le sue radici nell’Islam e, la componente religiosa, caratterizza tutti gli aspetti della vita quotidiana, perfino in aeroporto sentirete la preghiera del mujaheddin. La moschea di Jumeirah con i due minareti dalle decorazioni elaborate e la magnifica cupola ne è la prova. Affascinante e, assolutamente imperdibile per capire la vivacità di questo luogo da mille e una notte, anche il vecchio Suq di Dubai. Con un dinaro della moneta locale (25 centesimi di Euro), dal porticciolo di Bur Dubai, tramite delle barchette di legno davvero caratteristiche, frequentate solitamente dai locali, si attraversa il Dubai Creek (il nostro Adige) e si arriva a questo grandissimo mercato. Spezie e tessuti dai colori più sgargianti vi accompagneranno fino alla zona dell’oro che mette in vendita una quantità impressionante di gioielli preziosi. Da quasi un secolo, il mercato è gestito quasi esclusivamente da artigiani e mercanti indiani e iraniani. Se il tempo lo consente, piacevolissime sono le escursioni nel deserto che circonda questa perla e una visita ad Abu Dhabi, che con la sua Moschea bianca, omaggia l’Italia del marmo di Carrara.

 

https://www.youtube.com/watch?v=eRVMhynTcHE

 


UN MONDO SOSPESO TRA IERI E DOMANI

L’economia degli Emirati Arabi Uniti si basa sul petrolio, tuttavia gli Emiri hanno saputo essere lungimiranti e capire che il petrolio non sarebbe stato sufficiente, per cui, hanno cercato di far diventare Dubai e Abu Dhabi degli Hub internazionali, in cui tutto il mondo potesse investire. L’idea che molti di noi hanno è che gli Emirati siano la nuova America, una terra vergine dalle infinite opportunità. In un certo senso è vero ma vale solo per alcune categorie. I lavori più ricercati e che danno la possibilità di vivere in maniera adeguata sono per ingegneri, medici, operatori finanziari, cuochi. Tutte le altre occupazioni senza esperienza specifica come camerieri, commessi, muratori sono esclusivamente ad appannaggio di indiani, filippini e pachistani. Sono lavori generalmente sottopagati, svolti quasi in schiavitù. Alcuni italiani che vivono lì, confermano che il Paese ha leggi severe, molto selettive e che la società è chiaramente divisa in categorie. In alto ci sono gli emiratini, quegli uomini, con abito lungo bianco e kefiah bianca o rossa e le donne solitamente con tunica nera. Beneficiano di una quantità di privilegi difficili da immaginare, fra questi appunto il lavoro: ci sono posizioni aperte solo ed esclusivamente alla popolazione emiratina e gli stipendi sono molto più alti di quelli offerti a qualunque altra nazionalità. Un consiglio prima di partire? Siate pazienti. Se avrete a che fare con un emiratino, non abbiate fretta. Per loro trascorrere del tempo a costruire amicizie e relazioni personali è fondamentale, prima ancora di concludere affari.