in collaborazione con Impact scool
Il Veneto è al quarto posto in Italia per densità di imprese innovative, l’8,65% del totale nazionale.
I dati, però, dicono che 9 startup su 10 non sopravvivono ai primi 3 anni di attività: come scongiurare, dunque, il rischio di fallimento?
Innovare e (r)innovarsi sono attività molto complesse: sviluppare e allenare la capacità di immaginare i futuri possibili può rappresentare un vantaggio competitivo fondamentale, la chiave per cavalcare l’onda del cambiamento.
PENSARE AI FUTURI
Tutti noi pensiamo al futuro: è una capacità tipica
dell’uomo, alla base della nostra evoluzione e di moltissime attività. Spesso,
però, non lo facciamo nel modo corretto o comunque rimaniamo ancorati a una
prospettiva di breve termine.
Esistono metodologie e tecniche che consentono di studiare e analizzare il futuro in modo scientifico, a partire dai
segnali del presente: si tratta di un lavoro collettivo che permette di
esplorare le diverse possibilità, mettere in discussione le ipotesi di
partenza, immaginare cose che non esistono ancora, creare strategie sulla base
di rischi e opportunità che si prospettano e, infine, reagire con maggior
velocità a eventuali scenari critici.
Pensare ai futuri possibili è uno strumento importante per le istituzioni, i singoli
individui e per le aziende, che devono fare i conti con quella che viene
comunemente chiamata innovazione.
UN PRESENTE IN RAPIDA
TRASFORMAZIONE
Viviamo in un momento caratterizzato da grandi cambiamenti (tecnologici, ambientali, economici, sociali e demografici) che stanno creando una realtà sempre più complessa, a cui è difficile adattarsi.
Un dato su tutti: secondo uno studio del World Economic Forum il 65 per cento dei ragazzi che oggi frequentano la scuola farà mestieri che non sono stati ancora inventati.
Come possiamo orientarci in un mondo che si trasforma così velocemente?
Sviluppare e allenare la capacità di immaginare i futuri può rappresentare uno strumento strategico in grado di aiutarci a prendere decisioni più consapevoli nel presente.