Storie del territorio | 03 luglio 2020, 11:40

Il mio assistente robot

Il mio assistente robot

Si chiama Ivo ed è stato in prima linea all’Ospedale di Varese per la lotta al Covid-19. Nulla di strano, direte voi. Peccato che non sia un medico o un infermiere, ma un robot comandato a distanza tramite computer o smartphone. Ivo, un tablet sostenuto da un’asta montata su ruote, ha permesso la comunicazione con i pazienti e il monitoraggio dei loro parametri vitali, garantendo così il distanziamento sociale e limitando il rischio di contagio.
Si tratta solo dell’ultima e più attuale applicazione della robotica a supporto dell’uomo: una tecnologia che è destinata a portare grossi impatti nelle nostre vite, toccando non solo la sfera lavorativa ma anche quella sociale e relazionale.

Quasi 100 anni di storia

La parola robot apparve per la prima volta nel primo dopoguerra, nel 1921, in una commedia. "Robot" viene dal ceco e significa "lavoro forzato" e in origine questo termine indicava una sorta di schiavo al servizio dell’uomo. Provando a dare una definizione più concreata e attuale, si potrebbe dire che si tratta di una macchina intelligente nella sua forma fisica. Può eseguire compiti in modo autonomo e modificare il suo ambiente, grazie ad una precedente programmazione.

I robot oggi

Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione tecnologica e alla combinazione con l’intelligenza artificiale, i robot sono sempre più presenti nella nostra quotidianità, spesso aiutandoci in compiti complessi o pericolosi: ci permettono di svolgere particolari operazioni chirurgiche con estrema precisione, viaggiano nello spazio per raccogliere dati provenienti da pianeti lontani, monitorano cantieri e aree pericolanti e molto altro ancora. 

E in futuro? 

I robot diventano sempre più incredibili e, sotto molti aspetti, sempre più simili a noi: questo ci porta a molti interrogativi, cruciali per il nostro futuro. Che tipo di rapporto instaureremo con loro? Ci ruberanno il lavoro? Li useremo sempre e solo a fin di bene?
Le domande sono molte, così come opportunità e sfide. Quello che è certo, è che per avere il nostro assistente robotico personale dovremmo aspettare ancora un po’.