Storie del territorio | 22 novembre 2021, 11:47

Il tema del razzismo affrontato in un co-working tra Biloura e Le Fate Onlus

Il tema del razzismo affrontato in un co-working tra Biloura e Le Fate Onlus

Da oggi 22 novembre e fino al 28 novembre il Collettivo Biloura verrà ospitato dalla Onlus “Le Fate” presso la sede del Genera Lab di Verona (via Lussino, 23) per condurre un laboratorio teatrale incentrato sul tema del razzismo e dell’emarginazione.

Il laboratorio è rivolto a un pubblico di giovani (dai 16 ai 26 anni) che vogliano fare un’esperienza senza confini, abbattendo le frontiere grazie all’arte, linguaggio universale attraverso cui viaggiare oltre ogni limite immaginario con il supporto di relatori, formatrici e artisti provenienti da tutto il mondo.

Questo co-working non sarà soltanto teatrale, ma allo stesso tempo documentario video-etno antropografico: un’esperienza multidisciplinare di attivismo e di impegno sociale che culminerà in uno spettacolo aperto al pubblico previsto per l’ultimo giorno della kermesse.

Secondo il modello e le metodologie del format già sperimentato nel progetto “Odi”, il Collettivo Biloura condurrà una formazione teatrale basata sull’interculturalità e sul rispetto di eventuali condizioni di fragilità, il tutto alla luce di alcuni principi costanti: 

  • il teatro come mezzo e non come fine
  • il teatro oltre la parola
  • il teatro come ponte tra le culture oltre le barriere culturali
  • il teatro come spazio di dialogo tra individualità e collettività

Biloura

Il Biloura è un collettivo internazionale di arti performative, nato in Italia nel 2013 e composto da artiste/i e intellettuali provenienti da varie culture e discipline. Il suo lavoro di ricerca artistica pone al centro l’interculturalità e la transdisciplinarietà, quali orizzonti e strategie per oltrepassare generi e barriere culturali all’interno della creazione artistica. 

Attraverso le arti sceniche Biloura crea prodotti culturali volti a valorizzare le differenze come ricchezza per la società, a oltrepassare barriere, etichette, pregiudizi e prigioni metafisiche. Conduce un percorso artistico di innovazione dei linguaggi scenici e le sue performance, laboratori, progetti e diverse altre attività sono presentate sui circuiti internazionali delle performing arts.

Biloura si occupa di temi di rilevanza e inclusione sociale all’interno di progetti tematici, cercando per ciascuno di essi un linguaggio artistico appropriato e peculiare, inoltre capace di comunicare oltre le differenze di lingua e provenienza culturale. È in questo quadro che Biloura muove la propria linea d’innovazione dei linguaggi scenici: Cross Culture Performing Arts. La sua creazione artistica vuole favorire l’incontro con se stesse/i e con l’altro da sé, nella bellezza delle espressioni culturali. È un’azione artistica e politica per una società globale dove possano dimorare meno divisioni, odi e paura del diverso.

Le Fate Onlus così motivano l’invito a collaborare rivolto alle artiste del Collettivo Biloura: «Coincidenze per cui era destino incontrarle. Ci ha affascinato la tipologia di arti performative che creano, il fatto di essere internazionali, più punti di vista che riescono ad abbracciare “l’altro” e trasformarlo in uno di noi. Ci aspettiamo il coinvolgimento completo delle persone e dei giovani che seguiranno il percorso con le artiste, la possibilità di immergersi in un’esperienza unica che grazie all’arte, linguaggio universale, può affrontare tematiche complesse ma che ci riguardano tutti in quanto esseri umani..ci aspettiamo una performance di impatto e che riesca, allo stesso tempo, ad abbracciare con sensibilità umana e solidale il complesso tema delle discriminazioni razziali».

L’entusiasmo è condiviso dallo staff del Collettivo che, attraverso Silvia Ribero e Angie Rottensteiner, dichiara: «Siamo onorate di essere state invitate da Le Fate Onlus a intervenire nel loro prezioso progetto, che si svolge nella bella Verona, un luogo significativo. C’è stata subito sintonia con l’organizzazione, un gruppo molto impegnato che crede nella connessione tra lotte sociali e arte. Traiamo anche della soddisfazione professionale dal loro invito, poiché riconosce a Biloura l’efficacia del suo “ARTivismo” e dello studio che c’è dietro. Siamo sicure che sarà una bella avventura».