Storie del territorio | 23 aprile 2021, 16:05

In uscita "Azadì" dei Nardo Trio Quartet, un percorso di ricerca tra le culture popolari

In uscita "Azadì" dei Nardo Trio Quartet, un percorso di ricerca tra le culture popolari

E' uscito Azadì (Libertà in persiano), il nuovo cd di NardoTrio Quartet, il trio formato da Dario Righetti, Cristina Ribul Moro e Roberto “Baba” Alberti, che per questo nuovo lavoro ha collaborato anche con lo storico musicista Claudio Moro. L'album era già presente su Spotify per l'etichetta Maxy Sound di Massimiliano Titi, dal titolo Middle Eastern Folk Music.

«Il tutto nasce da un'amicizia, mia in particolare, con Benjamin Somay, un curdo iraniano sfuggito dall'Iran verso il Kurdistan a causa della repressione che il governo iraniano aveva nei suoi confronti ritenendolo un contrabbandiere» racconta Roberto "Baba" Alberti. «La storia della sua fuga è molto drammatica perché insieme con lui c'era anche un suo amico che però, catturato, è stato impiccato».

«Io lavoro al Don Calabria e lì facciamo anche accoglienza di richiedenti asilo» racconta Baba rivivendo l'incontro con Somay. «Proprio lì l'ho conosciuto e siamo diventati amici. La sua storia lui l'ha raccontata nel libro che ha scritto "Il vento ha scritto la mia storia" e proprio alle presentazioni del libro noi siamo stati spesso invitati per accompagnarlo con dei brani curdi. Non conoscendo quella cultura abbiamo avuto un po' la sua guida e così ci siamo sperimentati».

«Il percorso di ricerca delle culture popolari è qualcosa che ci piace molto e quindi è nato Azadì, che in curdo significa Libertà. Il nome dell'album è nato una sera di in una presentazione del libro, perché dopo aver suonato, il pubblico ci ha proprio detto che il nostro prossimo disco si sarebbe chiamato Azadì» spiega. «Abbiamo quindi sperimentato questo viaggio tra le terre su cui ha viaggiato Somay, ma anche in terra greca, medio-orientale, armena, palestinese, e questo ci ha appassionato molto».

«I nostri strumenti sono quindi trasformati dalla batteria alle percussioni etniche, Cristina dalla chitarra è passata al Buzuky e Dario Righetti ha invece introdotto con la sua fisarmonica sonorità mediorientali. Si è poi unito a noi anche Claudio Moro, con la mandola algerina. Così è nato Azadì»

«Al suo interno c'è anche un brano prodotto da Dario Righetti, tenore anche dell'Ente Lirico Arena. Lui ha proprio composto il brano Azadì» continua. «Grazie all'amicizia con Massimiliano Titi della Maxi Sound, già produttore del nostro precedente lavoro, ha voluto produrci anche questo cd».

«Abbiamo già dei suggerimenti di alcuni periodi in cui poter fare i concerti in estate per presentare il cd. Avremmo voluto presentarlo il 25 aprile proprio in termini della Libertà dei Popoli ma purtroppo in questa situazione non si può fare. Abbiamo già alcune richieste per alcuni concerti. A noi piace anche viaggiare con le musiche quindi cercheremo di orientarci sempre verso canzoni popolari» conclude. «Ci piace molto incontrare persone e condividere suoni, profumi e culture».

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