Storie del territorio | 24 novembre 2021, 18:13

La Stella Verde nel firmamento de La Cru

La presentazione della Guida Michelin 2022, che ha avuto luogo nel pomeriggio di martedì 23 novembre alle in diretta streaming, ha portato al Ristorante La Cru di Romagnano di Grezzana un nuovo riconoscimento ambito e importante: la Stella Verde. Dopo il conferimento della prima Stella Michelin, confermata ieri, è bastato solo un anno per permettere al giovane team capitanato da Giacomo Sacchetto di raggiungere un nuovo prestigioso traguardo nell’ambito delle eccellenze gastronomiche mondiali.

La Stella Verde, introdotta da Guida Michelin nel 2020, premia le insegne attente alla sostenibilità riconoscendo pubblicamente l’operato degli chef e delle brigate green. Ad essere considerati sono la cura del rapporto con i produttori e le risorse umane, l’impegno alla riduzione dello scarto, la coniugazione della genuinità contadina con la creatività. In tempi in cui l’ambiente assume sempre più centralità nel dibattito sociale, politico ed economico mondiale, i ristoratori che remano verso l’adozione di buone pratiche per la tutela dei fornitori e del territorio accrescono il valore del settore tutto.

Il commento di chef Sacchetto

«Siamo orgogliosi di questo riconoscimento, che arriva esattamente a un anno dalla conquista della prima Stella Michelin – commenta emozionato chef Sacchetto – Per noi la sostenibilità non è mai stata uno slogan fine a sé stesso. Da sempre la visione de La Cru è integrata in un progetto ampio, che guarda al recupero di un bene architettonico di rara bellezza come Villa Maffei Medici Balis Crema, alla comunità, sostenendo la piccola economia locale e i suoi artigiani, al territorio, coltivando, recuperando ed evitando al massimo gli sprechi, e all’ambiente, per le misure messe in campo in tema di gestione dei rifiuti e della produzione di energia rinnovabile».

Una sostenibilità che coinvolge, e arriva, anche al cliente, attraverso i piatti che il ristorante offre. Nella concezione di cucina de La Cru, infatti, ingredienti apparentemente basici assumono forme inaspettate: un esempio di questa trasformazione la incarna il riso, che è la base per il Signature dish, la Tagliatella di riso, gamberi di fiume, foglie di vite e vinacce. «In questo momento storico siamo convinti che sia necessario guardare al passato per fare un balzo nel futuro - aggiunge Sacchetto -. Nell’orto seguiamo metodi antichi di coltivazione, ispirandoci ai nonni contadini: lo scarto diventa compost e non usiamo alcun additivo chimico. Seguiamo le tradizioni antiche per valorizzare il presente». 

Un premio che va a una comunità, come ha voluto sottolineare chef Sacchetto, rivolgendo un grande ringraziamento ai ragazzi e le ragazze della squadra, a Liliana Coroian, che si occupa della cura dell’orto sinergico e alla famiglia Zecchini, che sostiene La Cru dal punto di vista imprenditoriale con lo sguardo al futuro. Per Sacchetto anche il grande onore di eguagliare, con il riconoscimento della Stella Verde per La Cru, il grande mentore Norbert Niederkofler. 

La motivazione degli ispettori della Guida Michelin

Se è vero che l’unione fa la forza, in questo ristorante più che uno slogan è un dato di fatto. La materia prima viene utilizzata nella propria interezza ed eventuali scarti vengono - poi - utilizzati quale compost per l’orto di proprietà. Al bando qualsiasi additivo chimico! Le piante “cooperano” tra loro in sinergia. Inoltre: raccolta di acqua piovana, impianto fotovoltaico, biopiscina con filtraggio di H2O attraverso gli alberi, foraging.