Storie del territorio | 26 giugno 2019, 13:14

Un filobus sempre rimandato e ora improvvisato?

2022. Questa la data che segna la rivoluzione viabilistica veronese. Il filobus sempre auspicato (e sempre rimandato) entrerà in funzione. Tra parcheggi scambiatori e varianti, tante le perplessità ancora da sciogliere.

Un filobus sempre rimandato e ora improvvisato?

Quasi 24 km, 4 tracciati, 143milioni di euro (dei quali 85 milioni arrivano dal Cipe, il resto lo metterà Amt). I cantieri sono già apparsi quasi per magia, in giro per le strade scaligere, accompagnati da una consistente sequela di polemiche, per la inadeguata informazione, i disagi per i cittadini, i nodi irrisolti che si chiamano parcheggi e varianti ancora da pensare.

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IL PROGETTO, IN BREVE

Inserita in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto, la copertura economica della filovia è stata approvata l’anno scorso dal Comitato interministeriale per la programmazione economica. A costruire l’opera sarà la cordata di imprese guidata dal Consorzio cooperative costruzioni, di Bologna. A trazione completamente elettrica, i fili ci saranno solo fuori dal centro urbano. Due le linee principali con due innesti: una da San Michele allo Stadio, l’altra dalla Genovesa a Ca’ di Cozzi.

NEL MOSAICO DEI CANTIERI, DA LUNEDì ANCHE VIA DEL CAPITEL

Da lunedì 1° luglio saranno avviate le attività di cantiere in via del Capitel per la realizzazione dei plinti di fondazione della filovia. Per circa 15 giorni sarà modificata la viabilità ma rimarrà il transito su via del Capitel in direzione nord (verso Rondò della Corte); quindi si interverrà solo tra le intersezioni Zeviani/Mondadori fino a via Badile/Banchette. Attualmente le zone calde a livello cantieristico sono: il primo lotto dei lavori a San Michele Extra, e il secondo lotto allo Stadio. A Verona Sud, si lavora per spostare il metanodotto Snam in vista del passaggio della filovia. Tra i nodi caldi Via Pisano che, se il progetto non cambia, assisterà alla sparizione di numerosi parcheggi con conseguenze disastrose per in negozi della zona.

LA POLEMICA POLITICA

Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune polemizza sui tempi sfasati (e non comunicati in maniera adeguata) dei lavori, cominciati quando ancora è da concludere la fase di progettazione: «Non è che sono stati aperti i cantieri proprio per cercare di coprire i fortissimi ritardi sugli adempimenti amministrativi previsti dal cronoprogramma concordato con il Ministero?».

«La cantierizzazione molto invasiva del filobus – si legge nella mozione a firma Stefano Vallani, Elisa La Paglia e Federico Benini del Pd che chiede di sospendere la riscossione delle tasse comunali per gli esercizi commerciali sfavoriti dalla situazione– determina la chiusura di strade, l’eliminazione di parcheggi, passaggi pedonali e marciapiedi, con evidenti e pesanti ripercussioni sulle attività artigianali e commerciali che si affacciano sulle vie interessate dai lavori partiti a giugno e destinati a durare ancora per molti mesi». Il consigliere dem Benini denuncia, in particolare, la contraddizione in termini: un’opera che dovrebbe promuovere la mobilità sostenibile, sacrificherà molto verde urbano: «Un capolinea del filobus toglierà gli alberi in via Fra Giocondo, al parco Santa Teresa sono segnati con la vernice decine di alberi da tagliare per il passaggio del filobus il quale si mangerà così un’altra porzione di parco; e sono a rischio anche altri alberi nel futuro deposito alla Genovesa».

Di improvvisazione e di generica programmazione parla Tommaso Ferrari di Traguardi-Verona Civica: «Mancano i parcheggi scambiatori che non sono né finanziati né cantierizzati. Manca un piano del traffico e della sosta durante il periodo di cantierizzazione e manca ovviamente un’adeguata campagna di segnalazioni ai cittadini. Cadono dalle nuvole come se il progetto non fosse sempre stato in agenda. Ennesimo esempio di un’amministrazione che rimpalla le responsabilità e a pagare sono i cittadini».

 

 

 

 

Non lesina sui giudizi neppure l’ex sindaco Flavio Tosi che respinge al mittente ogni accusa sulla gestazione del progetto durante gli anni della sua amministrazione: «Il sindaco Sboarina, l’assessore Polato e il presidente di Amt Barini vanno nelle assemblee pubbliche nei quartieri a coprirsi di alibi e a dire menzogne, per esempio che la mia amministrazione non ha fatto le varianti nei punti critici del tracciato. Sono ridicoli e imbarazzanti. Le varianti da portare avanti vennero definite già a fine 2016, quando demmo la priorità alla partenza dei lavori per non perdere i finanziamenti statali, più volte a rischio nel corso degli anni».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE PAROLE DEL PRESIDENTE BARINI

«Il cantiere comporta sempre dei disagi ma quello che guadagnerà la città in prospettiva è molto di più: un’opera che migliorerà la vita di tutti» spiega il presidente di Amt Francesco Barini. Rispetto alle critiche sulla mancata comunicazione, l’azienda in una nota fa sapere che da gennaio 2019 sono stati inviati in cassetta in una prima consegna 56.000 volantini e locandine, replicati poi nelle scorse settimane a ridosso dell'inizio dei cantieri nelle circoscrizioni interessate.

I CITTADINI TRA DISAGI E ASSEMBLEE

Assemblee serali nei quartieri per cercare di venire a capo della situazione. In alcune zone, il progetto viabilistico è vissuto come un’ulteriore complicazione o addirittura come minaccia per esercenti e residenti. Molti lamentano la comunicazione non adeguata che ha creato disagi, come a Madonna di Campagna (ore 20.45, ex Sala Consiliare di Madonna di Campagna). L’Associazione "Azione Comunitaria" questa sera promuove un incontro di coordinamento civico sulla questione. «Immaginare ogni operazione come una storia a sé, in un sistema viabilistico, ambientale ed economico di vasi comunicanti, è irragionevole- spiega Mauro Tedeschi, portavoce dell’associazione - Noi riteniamo che un’analisi funzionale preventiva delle conseguenze combinate e cumulative di queste innovazioni sarebbe stata non solo utile, ma necessaria».

I CONTATTI DOVE APPROFONDIRE

Per Amt, oltre al suo sito, ha messo a disposizione tre canali: email filovia@amt.it, il sito del Comune www.veronamobile.it, in cui sono visibili tutte le aree di cantiere e tutti gli eventuali provvedimenti viabilistici e di trasporto pubblico, la pagina Facebook "Filovia Opera Verona" e il numero di sportello 045 2212345.